I primi dati sul popolamento dell’area collegano l’isola alle tribù illiriche degli Iapodi e dei Liburni, poi ai greci, quando l’isola di Veglia apparteneva alle Elettridi, o meglio alle Apsirtidi, oggi isole del Quarnaro.
Le sue tracce romane risalgono alla fine del I secolo a.C. e ai primi secoli d.C.
Alla fine del VI secolo ebbe inizio il popolamento dell’isola da parte dei croati, che divennero ben presto la maggioranza della popolazione.
Sull’isola di Veglia il cristianesimo comparve presto: già nel V secolo d.C. fu creato un vescovato, con sede nella città di Veglia, il cui primo vescovo fu Andrea (680). I croati vivevano in tribù vicino ai castelli; per questo motivo, sull’isola si parlano ancor oggi quattro dialetti diversi.
Verso la fine del XII secolo, da queste tribù originarono anche i famosi conti di Veglia, i Frankopan.
Furono l’unica famiglia, sulle isole adriatiche, a godere di un potere riconosciuto a livello europeo; erano originari di Vrbnik e i loro territori si estendevano anche sulla terraferma: Trsat, Buccari, Porto Re, Cirquenizza, Novi in Valdivino, ma anche Otočac, Brinje ecc. I Frankopan, all’apice del loro potere, possedevano un territorio equivalente alla metà di quello dell’odierna Croazia.
Alcuni conti divennero viceré della Croazia e bani. Il primo Frankopan a noi noto fu Doimo I (1118) e l’ultimo Fran Krsto, ucciso nel 1671 dall’imperatore Leopoldo d’Asburgo.
Nel 1480 la città di Veglia cadde nelle mani di Venezia, ultima tra le isole dell’Adriatico, quando il principe Ivan Frankopan fu tradito e quindi condotto nelle prigioni veneziane.
Dopo la caduta dei principi croati Frankopan, nel XV secolo, l’isola di Veglia cambiò diversi governanti: veneziani, francesi, austro-ungarici, italiani, tedeschi, jugoslavi e infine, dopo ben cinque secoli, l’isola divenne parte integrante dell’attuale Croazia.
Delle 1185 isole croate, una sola è chiamata isola d’oro, o Insula Aurea: è Veglia. Situata al centro del golfo del Quarnaro, è nota come una delle destinazioni turistiche di maggior fascino. Il mite clima mediterraneo, l’ubicazione geografica favorevole e la varietà di bellezze naturali le hanno fatto guadagnare, infatti, già nell’antichità, l’appellativo di “isola d’oro”. La sua eredità culturale, invece, le ha conferito un’altra definizione, “culla della cultura croata”; all’inizio del XX secolo, infine, è stata anche chiamata “sesto continente”.
L’isola è attraversata dal 45° parallelo, è lunga 38 km, larga circa 20 km. La costa misura circa 190 km. La terraferma più vicina si trova a una distanza di un centinaio di metri – isole di Cherso, Goli e Arbe; le appartengono anche isole minori (la più grande è Plavnik, con 17 km di costa, e la più piccola è Školjić, con soli 400 m di costa); i suoi rilievi sono variamente distribuiti, da nord-ovest verso sud-est: dalle baie e insenature pittoresche e intime, attraverso campi fertili e boschi fitti, caratterizzati da una vegetazione sub-mediterranea, fino alle zone tipicamente carsiche e al vero paesaggio montano. Sull’isola di Veglia scorrono tre torrenti e sono presenti due laghi.
In cima alla montagna più alta, l’Obzovi (570 m), il visitatore dimentica di trovarsi su un’isola. Infatti, qui si può assistere a fenomeni davvero particolari: ad esempio, la flora dell’isola di Veglia comprende circa 1400 specie che crescono sulla terraferma, quasi la metà della flora totale di tutta la Croazia. La sua pianta autoctona, la „Barbašova lazarkinja“ (Asperula Borbasiana), è una rarità mondiale, e cresce solo nella baia di Baška.
Anche la fauna include specie rare di uccelli: dalle aquile e grifoni all’uccellino della steppa“vrški tić”. Alla complessità dei paesaggi e alle ricchezze naturali, bisogna aggiungere il clima mediterraneo, con estati calde e inverni miti; la bora, il vento freddo che soffia da nord-est; l’umido scirocco e la piacevole brezza marina estiva, che soffia da ovest.
Tutte le strade portano, letteralmente, all’isola di Veglia: dalla terraferma, attraverso il ponte di Veglia; dal mare, con le barche che salpano dai porti minori, o con i traghetti in arrivo da Valbiska; dall’aria, con gli aerei che atterrano all’aeroporto di Rijeka, situato nei pressi di Omišalj.
L’isola di Veglia dista solo 30 kilometri dalla città di Fiume, centro di scambi, affari, commercio, università e cultura del Quarnaro. Indipendentemente dalla strada che scegliete, arrivando a Veglia vi accorgerete subito che l’isola d’oro si distingue per la sua varietà: una connessione tra passato e presente, modernità e antichità, leggenda e realtà.
Fin dai tempi passati si ritiene che il numero legato al destino dell’isola di Veglia sia il sette: nel VII secolo, qui giunsero i croati, per sette volte si è difesa con successo dai pirati, il settimo conte Frankopan fu l’ultimo conte di Veglia. Attualmente, l’isola di Veglia conta sette centri abitati principali.
Scoprite la nostra isola, apprezzate il suo fascino e la sua ricchezza in ogni stagione: una crociera alla scoperta delle sue magnifiche località, dei monumenti millenari, dei musei e delle gallerie. Fate un pieno di salute passeggiando lungo romantici sentieri a due passi dal mare, oppure lungo le stradine in pietra o quelle più impervie dei pastori. Godetevi gli indimenticabili gusti e i profumi della cucina locale e del vino fino fatto in casa. Approfittate del vostro soggiorno per scoprire i piaceri che l’isola intera vi offre, con la sua ricca offerta di sistemazioni, di attività turistiche e di ristoranti.